Mobbing, datore colpevole
di inerzia
Per la Cassazione il datore di
lavoro risulta responsabile quando rimane inerte a fronte del compimento dei
fatti lesivi da parte di un dipendente in posizione di superiorità gerarchica
rispetto al dipendente-vittima e, pertanto, al datore è direttamente ascrivibile,
in aggiunta al soggetto aggressore, la condanna per il risarcimento dei danni
sul piano psico-fisico sopportati dal dipendente. E' quanto affermato nella
sentenza n. 10037/2015.
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