mercoledì 5 ottobre 2016



Infortuni sul lavoro: di chi è la colpa?

Se il lavoratore si ferisce, è responsabile il datore di lavoro se non ha attivato tutte le misure necessarie ad evitarlo.

 Stavi lavorando e, per tua distrazione, sei caduto e ti sei rotto una gamba? Devi stare più attento, ma sappi che la responsabilità potrebbe essere del datore di lavoro.

È quanto ha stabilito una recentissima sentenza con la quale la Cassazione [1] ha chiarito che il lavoratore, che subisce un danno sul luogo di lavoro, è responsabile solo se il suo comportamento sia stato completamente anomalo ed estraneo alle mansioni che gli sono attribuite.

In tutti gli altri casi, anche se il lavoratore è stato imprudente, la colpa è del datore di lavoro.

Mi spiego meglio.

 Quali doveri ha il datore di lavoro?

Il datore di lavoro ha l’obbligo di adottare tutte le misure di prevenzione (tecniche, organizzative e procedurali), che, a seconda della tipologia di lavoro, dell’esperienza e della tecnica, siano necessarie a tutelare l’integrità fisica e morale dei lavoratori [2].

Egli, pertanto, ricopre (personalmente o con l’ausilio di altra figura professionale) una posizione di garanzia.

 Quali responsabilità ha il datore di lavoro?

Capita che il datore di lavoro non adotti le misure (di prevenzione dagli infortuni sul lavoro) previste dalla legge.

Ed in questo caso egli sarà, senza dubbio, responsabile di eventuali infortuni subiti dal lavoratore.

La situazione si complica se il lavoratore si sia ferito a causa di una propria disattenzione.

È evidente, infatti, che:

·         se da un lato, il datore di lavoro deve porre in essere tutte le cautele idonee a scongiurare il pericolo di infortuni;

·         dall’altro, il lavoratore deve svolgere le proprie mansioni con molta attenzione e concentrazione.

  Cosa accade se il lavoratore è stato disattento?

Quando il lavoratore subisce un infortunio per una sua disattenzione, bisogna verificare se quella sua imprudenza potesse essere prevista (ed evitata) dal datore di lavoro.

Su questo punto, la Cassazione ha chiarito che:

·         se l’imprudenza del lavoratore è stata commessa nel normale svolgimento di una sua mansione, allora poteva essere prevista dal datore di lavoro che è il solo responsabile della mancata predisposizione di mezzi efficienti ed efficaci per lo svolgimento del lavoro;

·         se, invece, la disattenzione è stata macroscopica, ed è avvenuta nel corso di un’attività anomala ed imprevedibile svolta dal lavoratore, allora egli sarà il solo responsabile del suo infortunio.

 
In pratica

Se rispetti tutte le norme antinfortunistiche e di igiene previste dalla legge, e subisci un incidente per semplice imprudenza, dovuta anche alle condizioni non ottimali di lavoro, potrai dimostrare che la responsabilità è del tuo datore di lavoro.
 
 
[1] Cass. sent. n. 39494/16 del 23.09.2016.
[2] Art. 2087 cod.civ.;  D. Lgs. 81 del 2008

- articolo estratto da "LLpT -la Legge per tutti" - 04/10/2016

Si può vendere un cibo scaduto?

 

 

Il supermercato può vendere un alimento scaduto, purché non sia deteriorato e ancora in ottime condizioni.

 Purché sia in ottime condizioni e non deteriorato, un alimento scaduto può essere ancora venduto. O meglio, se si vende non si commette alcun reato. Occhio quindi a guardare la data riportata sul retro della confezione perché, se solo a casa ci accorgiamo che è ormai passato il giorno entro cui il produttore consiglia il consumo del prodotto, sarà più difficile ottenere la restituzione dei soldi spesi al supermercato. Possibile? Sì, se a dirlo è la Cassazione. E la sentenza è anche piuttosto recente: lo scorso 13 settembre i giudici supremi [1] hanno sdoganato la vendita di alimenti scaduti purché non deteriorati. Il tutto, peraltro, in un periodo in cui si parla già tanto di lotta agli sprechi alimentari.

 La vicenda

La vicenda vede coinvolto un venditore ambulante che aveva consegnato un pacco di patatine fritte in busta chiusa a due carabinieri. Questi ultimi si accorgevano, dopo qualche passo, che la confezione riportava una data di scadenza ormai superata. E subito elevavano un verbale al commerciante, ritenuto cosciente di avere messo in vendita «sostanze non genuine» facendole passare come «genuine». Secondo i giudici, il commerciante, pur consapevole che le «confezioni di patatine» erano scadute, aveva preferito continuare a tenerle in bella mostra per i clienti.

 

 

  Sì alla vendita dei prodotti alimentari non deteriorati ma scaduti

Secondo la Cassazione il superamento della data di scadenza non è necessario per determinare un cattivo alimento. Ben si può mangiare una patatina fritta, un pacco di pasta o anche una confezione di formaggio se la scadenza è già sopraggiunta. L’importante è che l’alimento non sia stantio, degradato o deteriorato.

 In generale, la messa in vendita di prodotti scaduti di validità integra un reato, anzi un reato particolarmente grave, trattandosi di delitto punito dal codice penale [2]. Ma ciò solo qualora sia concretamente dimostrato che la singola merce abbia perso le sue qualità specifiche: difatti il semplice superamento della data di scadenza dei prodotti alimentari non comporta, necessariamente, la perdita di genuinità degli stessi.

 

La sentenza
Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza 13 luglio – 20 settembre 2016, n. 38841
Presidente Andreazza – Relatore Scarcella
Ritenuto in fatto
Con sentenza emessa in data 14/10/2015, depositata in data 28/10/2015, la Corte d’appello di Lecce, decidendo in sede di annullamento con rinvio disposto da questa Corte con la sentenza n. 29751/2014, in riforma della sentenza del Tribunale di Taranto dei 24/05/2013, appellata dall’imputato, dichiarava non do­versi procedere nei confronti di C.L. in ordine al reato di cui all’art. 5, lett. b), della legge n. 283 del 1962 (capo a), perché estinto per prescrizione, rideterminando per l’effetto la pena, in relazione al reato di cui all’art. 516 cod. pen. (capo b), la pena in gg. 20 di reclusione, confermando nel resto l’appellata sentenza che lo aveva riconosciuto responsabile per fatti commessi in data 8/02/2009.
Ha proposto ricorso C.L. a mezzo del difensore fiduciario – cas­sazionista, impugnando la sentenza predetta con cui deduce un unico motivo, di seguito enunciato nei limiti strettamente necessari per la motivazione ex art. 173 disp. att. cod. proc. pen..
2.1. Deduce, con tale unico motivo, il vizio di cui all’art. 606, lett. b) ed e), cod. proc. pen., in relazione all’art. 516 cod. pen. e correlato vizio di carenza della motivazione.
In sintesi, la censura investe l’impugnata sentenza in quanto, sostiene il ricor­rente, la sentenza sarebbe censurabile perché carente di motivazione sia in rela­zione alla presunta non genuinità della merce contestata, sia in relazione alla condotta di messa in vendita; si sarebbe resa indispensabile una più approfondi­ta motivazione per appurare se e come lo stato di non perfetta conservazione potesse avere inciso sulla genuinità del prodotto stesso; non vi sarebbe in atti alcuna elemento da cui evincere che la merce fosse destinata alla vendita e/o comunque alla distribuzione.
Considerato in diritto
II ricorso dev’essere dichiarato inammissibile per genericità e manifesta infon­datezza.
Ed invero, la Corte d’appello motiva su ambedue i profili di doglianza in ma­niera adeguata ed immune da vizi logici, evidenziando che, come emerso dalle dichiarazioni dei due carabinieri che avevano acquistato due buste di patatine scadute di validità, il prodotto aveva perduto le qualità essenziali (freschezza e fragranza) sicché sussistevano le condizioni per la configurabilità del reato in questione. Sul punto pacifico è l’orientamento di questa Corte, autorevolmente affermato dalle Sezioni Unite, secondo cui la messa in vendita di prodotti scaduti di validità integra il delitto di cui all’art. 516 cod. pen. (vendita di sostanze ali­mentari non genuine come genuine) solo qualora sia concretamente dimostrato che la singola merce abbia perso le sue qualità specifiche, atteso che il supera­mento della data di scadenza dei prodotti alimentari non comporta necessaria­mente la perdita di genuinità degli stessi (Sez. U, n. 28 del 25/10/2000 – dep. 21/12/2000, Morici, Rv. 217296). Nel caso di specie, per come emerso dalle di­chiarazioni dei due militari dell’Arma dei carabinieri – che, liberi dal servizio, ave­vano acquistato le buste di patatine presso un punto vendita gestito dal ricorren­te, mentre si trovavano allo stadio -, non solo era risultato che il prodotto fosse scaduto di validità ma, soprattutto, era stato accertato dagli stessi militari che le patatine avevano perduto le loro “qualità specifiche”, essendo invero indubbio che freschezza e fragranza delle patatine costituiscono qualità specifiche che il consumatore si attende dal prodotto in questione.
Quanto, poi, all’ulteriore profilo di doglianza, la Corte d’appello motiva sul punto indicando chiaramente che il prodotto non genuino era chiaramente desti­nato al commercio, in quanto le due confezioni di patatine erano state acquistate dai due carabinieri, liberi dal servizio, presso il punto vendita presso lo stadio e che altre confezioni dello stesso tipo erano presenti nei punti vendita dislocati all’interno della struttura, punti vendita la cui gestione era riconducibile alla per­sona dei ricorrente.
Con riferimento a tale motivo di doglianza, è dunque evidente la aspecificità del medesimo, non confrontandosi il ricorrente con la puntuale e convincente moti­vazione della Corte d’appello, idonea a confutare la censura difensiva, donde la stessa si appalesa inammissibile. Ed invero, è stato più volte affermato da que­sta Corte che è inammissibile il ricorso per cassazione fondato su motivi non specifici, ossia generici ed indeterminati, che ripropongono le stesse ragioni già esaminate e ritenute infondate dal giudice del gravame o che risultano carenti della necessaria correlazione tra le argomentazioni riportate dalla decisione im­pugnata e quelle poste a fondamento dell’impugnazione (Sez. 4, n. 18826 del 09/02/2012 – dep. 16/05/2012, Pezzo, Rv. 253849).
II motivo si presenta, inoltre, manifestamente infondato, atteso che la perdita delle qualità specifiche del prodotto è stata attestata, come dianzi visto, dai due acquirenti, dovendosi altresì evidenziare, quanto alla questione della messa in vendita dei prodotto, che la maggiore o minore durata della detenzione, e la maggiore o minore imminenza della vendita, sono irrilevanti ai fini della configu­razione dei reato di cui all’art 516 cod. pen., oggettivamente integrato dalla rela­zione di fatto tra esercente e sostanza non genuina e soggettivamente completa­to dall’intenzione di esitarla come genuina (Sez. 6, n. 5353 del 20/12/1979 – dep. 23/04/1980, Cutino, Rv. 145114).
Nessun dubbio, infine, residua quanto al corrispondente elemento psicologico normativamente richiesto, come reso palese dalla condotta tenuta dall’imputato al momento dei fatto, avendo questi tentato di disfarsi, all’atto dei controllo, di alcune confezioni di patatine, gettandole nel cestino dei rifiuti, come emerge dal­la lettura dell’impugnata sentenza.
Alla dichiarazione di inammissibilità dei ricorso segue la condanna dei ricor­rente al pagamento delle spese processuali, nonché, in mancanza di elementi at­ti ad escludere la colpa nella determinazione della causa di inammissibilità, al versamento della somma, ritenuta adeguata, di Euro 1.500,00 in favore della Cassa delle ammende.
P.q.m.
La Corte dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di € 1.500,00 in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, nella sede della S.C. di Cassazione, il 13 luglio 2016.
[1] Cass. sent. n. 38841/2016 del 13.09.2016.
[2] Art. 516 cod. pen.
 

 

- articolo estratto da "LLpT -la Legge per tutti" - 04/10/2016

 

lunedì 3 ottobre 2016


Le 10 qualità delle persone con elevata intelligenza emotiva

 

Vi siete mai chiesti perché alcune persone sembrano avere un successo illimitato sia nella vita personale che professionale?
Potrebbe essere per la loro elevata intelligenza emotiva.
Secondo Psychology Today. “L’intelligenza emotiva è la capacità di identificare e gestire le proprie emozioni e le emozioni degli altri”.

Questo solitamente comporta:
-Consapevolezza emotiva, che include la capacità di identificare le proprie emozioni, così come quelle degli altri;
-La capacità di sfruttare le emozioni applicandole a vari compiti come quello della risoluzione dei problemi;
 -La capacità di gestire le proprie emozioni, come la capacità di calmarsi quando ci si arrabbia.
 
 Se vuoi sapere se disponi di una grande Intelligenza Emotiva (IE) o vuoi lavorare sul suo rafforzamento per avere successo nella vita e nel lavoro, ecco le 10 qualità che tutte le persone con elevata intelligenza emotiva condividono.
 
1. Non sono perfezionisti. Essere un perfezionista porta a non completare compiti e risolvere problemi, che vengono procrastinati fino a quando il risultato non li soddisfa, anche se il risultato che loro desiderano non esiste realmente. Ecco perché le persone con alta IE non sono perfezioniste. Loro sanno che la perfezione non esiste e vanno avanti con questo pensiero. Se fanno un errore, mettono in atto le dovute correzioni e imparano da esso. Questo è un punto sul quale devo personalmente lavorare perchè tendo ad essere un po’ troppo perfezionista.
 
2. Sanno come bilanciare lavoro e svago. Lavorare 24 ore su 24 per sette giorni alla settimana e non prendersi cura di sé provoca inutili stress e problemi di salute alla tua vita. A causa di questo, le persone con IE sanno quando è il momento di lavorare e quando dedicarsi allo svago. Ad esempio, se hanno bisogno di staccare dal mondo per un paio d’ore, o addirittura un intero fine settimana, sarà perché hanno bisogno di ridurre il loro livello di stress.
 
3. Abbracciano il cambiamento. Le persone emotivamente intelligenti si rendono conto che il cambiamento fa parte della vita. La paura di cambiare ostacola il successo, quindi loro si adattano al cambiamento e hanno sempre un piano attuabile se qualsiasi tipo di cambiamento lo richiedesse.
 
4. Non si fanno facilmente distrarre. Le persone con alta IE hanno la capacità di prestare attenzione al compito che stanno svolgendo e non si fanno facilmente distrarre da cause esterne, come ad esempio un testo o un pensiero casuale.
 
5. Sono empatici. Daniel Goleman, psicologo e autore di “Focus: The Hidden Driver of Exellence”, ha affermato in un’intervista comparsa in “The Huffington Post” che l’empatia è una delle 5 componenti dell’intelligenza emotiva. Infatti relazionarsi con gli altri, mostrare compassione, e prendersi del tempo per aiutare qualcuno sono tutte componenti cruciali dell’intelligenza emotiva. Inoltre, essere empatici rende gli individui con alta IE curiose verso le altre persone e li spinge a fare una moltitudine di domande ogni volta che incontrano una persona nuova.
 
6. Conoscono i loro punti di forza e debolezza. Le persone con intelligenza emotiva elevata sanno quello che possono fare e conoscono i propri limiti. Essi non solo hanno accettato i loro punti di forza e debolezza, ma sanno anche come sfruttarli, lavorando con le persone giuste e nelle giuste situazioni.
 
7. Sono auto-motivati. Eri tu quel ragazzo ambizioso che lavorava duro ed era motivato al raggiungimento degli obiettivi, non solo per ottenere una ricompensa finale? Raggiungere molti obiettivi, anche in giovane età, è una delle caratteristiche possedute da chi ha un’elevata IE.
 
8. Non abitano nel passato. Le persone con elevata IE non hanno il tempo di pensare al passato perché sono troppo impegnate nel cogliere e sfruttare le opportunità future. Non permettono che i loro errori passati li trasportino in un vortice di negatività. Non portano rancore. Le due cose infatti portano molto stress e ci impediscono di andare avanti e guardare al futuro.
 
 9. Si concentrano sul positivo. Le persone con IE preferiscono dedicare il loro tempo e le loro energie nella risoluzione di un problema. Invece di insistere sul negativo, hanno una visione positiva ed il controllo della situazione. Inoltre, amano passare il loro tempo con altre persone positive, non con persone che si lamentano in continuazione.
 
10. Si impongono dei limiti. Le persone con alta IE possono sembrare delle mezze calzette a causa della loro gentilezza e compassione, ma in realtà loro hanno il potere di stabilire i propri limiti. Per esempio, sanno come dire no agli altri. Il motivo? Questo previene loro di essere sopraffatti, stanchi, e stressati a causa dei troppi impegni. Loro sono consapevoli che dire no alle altre persone è necessario al fine del completamento di impegni precedenti.
 
Questo articolo è stato tradotto dall’articolo originale: “10 Qualities of People With High Emotional Intelligence” by John Rampton.

Le 10 qualità delle persone con elevata intelligenza emotiva

 

Vi siete mai chiesti perché alcune persone sembrano avere un successo illimitato sia nella vita personale che professionale?
Potrebbe essere per la loro elevata intelligenza emotiva.
Secondo Psychology Today. “L’intelligenza emotiva è la capacità di identificare e gestire le proprie emozioni e le emozioni degli altri”.

Questo solitamente comporta:
-Consapevolezza emotiva, che include la capacità di identificare le proprie emozioni, così come quelle degli altri;
-La capacità di sfruttare le emozioni applicandole a vari compiti come quello della risoluzione dei problemi;
 -La capacità di gestire le proprie emozioni, come la capacità di calmarsi quando ci si arrabbia.
 
 Se vuoi sapere se disponi di una grande Intelligenza Emotiva (IE) o vuoi lavorare sul suo rafforzamento per avere successo nella vita e nel lavoro, ecco le 10 qualità che tutte le persone con elevata intelligenza emotiva condividono.
 
1. Non sono perfezionisti. Essere un perfezionista porta a non completare compiti e risolvere problemi, che vengono procrastinati fino a quando il risultato non li soddisfa, anche se il risultato che loro desiderano non esiste realmente. Ecco perché le persone con alta IE non sono perfezioniste. Loro sanno che la perfezione non esiste e vanno avanti con questo pensiero. Se fanno un errore, mettono in atto le dovute correzioni e imparano da esso. Questo è un punto sul quale devo personalmente lavorare perchè tendo ad essere un po’ troppo perfezionista.
 
2. Sanno come bilanciare lavoro e svago. Lavorare 24 ore su 24 per sette giorni alla settimana e non prendersi cura di sé provoca inutili stress e problemi di salute alla tua vita. A causa di questo, le persone con IE sanno quando è il momento di lavorare e quando dedicarsi allo svago. Ad esempio, se hanno bisogno di staccare dal mondo per un paio d’ore, o addirittura un intero fine settimana, sarà perché hanno bisogno di ridurre il loro livello di stress.
 
3. Abbracciano il cambiamento. Le persone emotivamente intelligenti si rendono conto che il cambiamento fa parte della vita. La paura di cambiare ostacola il successo, quindi loro si adattano al cambiamento e hanno sempre un piano attuabile se qualsiasi tipo di cambiamento lo richiedesse.
 
4. Non si fanno facilmente distrarre. Le persone con alta IE hanno la capacità di prestare attenzione al compito che stanno svolgendo e non si fanno facilmente distrarre da cause esterne, come ad esempio un testo o un pensiero casuale.
 
5. Sono empatici. Daniel Goleman, psicologo e autore di “Focus: The Hidden Driver of Exellence”, ha affermato in un’intervista comparsa in “The Huffington Post” che l’empatia è una delle 5 componenti dell’intelligenza emotiva. Infatti relazionarsi con gli altri, mostrare compassione, e prendersi del tempo per aiutare qualcuno sono tutte componenti cruciali dell’intelligenza emotiva. Inoltre, essere empatici rende gli individui con alta IE curiose verso le altre persone e li spinge a fare una moltitudine di domande ogni volta che incontrano una persona nuova.
 
6. Conoscono i loro punti di forza e debolezza. Le persone con intelligenza emotiva elevata sanno quello che possono fare e conoscono i propri limiti. Essi non solo hanno accettato i loro punti di forza e debolezza, ma sanno anche come sfruttarli, lavorando con le persone giuste e nelle giuste situazioni.
 
7. Sono auto-motivati. Eri tu quel ragazzo ambizioso che lavorava duro ed era motivato al raggiungimento degli obiettivi, non solo per ottenere una ricompensa finale? Raggiungere molti obiettivi, anche in giovane età, è una delle caratteristiche possedute da chi ha un’elevata IE.
 
8. Non abitano nel passato. Le persone con elevata IE non hanno il tempo di pensare al passato perché sono troppo impegnate nel cogliere e sfruttare le opportunità future. Non permettono che i loro errori passati li trasportino in un vortice di negatività. Non portano rancore. Le due cose infatti portano molto stress e ci impediscono di andare avanti e guardare al futuro.
 
 9. Si concentrano sul positivo. Le persone con IE preferiscono dedicare il loro tempo e le loro energie nella risoluzione di un problema. Invece di insistere sul negativo, hanno una visione positiva ed il controllo della situazione. Inoltre, amano passare il loro tempo con altre persone positive, non con persone che si lamentano in continuazione.
 
10. Si impongono dei limiti. Le persone con alta IE possono sembrare delle mezze calzette a causa della loro gentilezza e compassione, ma in realtà loro hanno il potere di stabilire i propri limiti. Per esempio, sanno come dire no agli altri. Il motivo? Questo previene loro di essere sopraffatti, stanchi, e stressati a causa dei troppi impegni. Loro sono consapevoli che dire no alle altre persone è necessario al fine del completamento di impegni precedenti.
 
Questo articolo è stato tradotto dall’articolo originale: “10 Qualities of People With High Emotional Intelligence” by John Rampton.