Come disdire i contributi al sindacato
Trattenute sindacali su stipendio, pensione
e disoccupazione: come revocare la quota associativa.

In
alcuni casi, però, l’interessato non ricorda di essersi iscritto ad un
sindacato e ritiene che le trattenute siano state effettuate senza il suo
consenso. Questo può accadere quando il cittadino, nella richiesta di
disoccupazione, di pensione o di un altro trattamento presso un patronato,
firmi anche il modulo per autorizzare
i contributi sindacali nei cedolini di pagamento. Lo stesso può
succedere quando il lavoratore richiede delle pratiche presso gli sportelli Caf
dei sindacati ed aderisce contestualmente all’associazione, per poter usufruire
di sconti sui servizi.
Quindi
le ritenute sindacali non sono mai subite senza il consenso del lavoratore o
del pensionato, perché devono sempre essere giustificate da richieste
regolarmente firmate: accade spesso, però, che chi firma non presti attenzione
e non si ricordi, di conseguenza, di aver autorizzato il prelievo dei
contributi sindacali sullo stipendio o sulla pensione.
Tra
l’altro l’adesione, una volta effettuata, non ha bisogno di essere confermata,
ma si rinnova automaticamente,
di anno in anno: così, è possibile che ci si ritrovi a pagare quote associative
per un’iscrizione risalente a periodi datati.
Se le
ritenute sono state autorizzate “distrattamente”, oppure se non si è più
interessati a fruire dei servizi del sindacato, o ancora, se si vuole cambiare
organizzazione sindacale, è possibile disdire la tessera e le relative
trattenute?
Come revocare le ritenute
sindacali
La
risposta è affermativa: la trattenuta delle quote associative sullo stipendio
può essere sempre revocata, ma le procedure da utilizzare per la revoca sono
differenti a seconda del trattamento gravato dalle ritenute.
In
ogni caso, sia che parliamo di stipendi, di pensioni o di altre prestazioni,
deve essere inviata una comunicazione in duplice copia al datore di lavoro o
all’ente che eroga il trattamento ed al sindacato
Se un
dipendente di un’azienda privata vuole revocare la ritenuta sindacale deve,
innanzitutto, inviare una raccomandata al datore di lavoro, o
all’amministrazione/ ufficio paghe/ufficio del personale dell’impresa: il
datore di lavoro non può rifiutarsi di effettuare la trattenuta sindacale sullo
stipendio, difatti, sino a che il lavoratore non comunichi la sua volontà
contraria. Il dipendente deve poi inviare una seconda raccomandata al
sindacato, per conoscenza. La revoca ha effetto
immediato.
Per
sapere come compilare la revoca della ritenuta sullo stipendio, si veda il modulo di disdetta della trattenuta sindacale,
allegato alla fine dell’articolo.
La
procedura di revoca delle ritenute sullo stipendio è differente per gli
insegnanti ed i dipendenti pubblici appartenenti al comparto scuola: questi,
infatti, devono inviare il modulo di revoca sindacale alla Ragioneria Territoriale della provincia nella
quale lavorano. È importante che nel modulo di disdetta siano indicati il
numero di partita fissa del cedolino ed il sindacato al quale si vuole revocare
la delega. Anche in questo caso, si deve poi inoltrare una seconda raccomandata
al sindacato per conoscenza. La disdetta ha effetto immediato.
Come disdire le ritenute sindacali
sulla pensione o sulla disoccupazione
Se
i contributi sindacali sono trattenuti sulla pensione, sulla disoccupazione o
su un altro trattamento corrisposto dall’Inps, l’interessato deve inviare una raccomandata,
redatta in carta semplice, alla propria sede Inps territoriale, allegando copia
del proprio documento d’identità.
Ricevuta
la richiesta di revoca,
l’Istituto interrompe le trattenute con le seguenti decorrenze:
–
dal 1° aprile,
per le disdette ricevute dal 16
dicembre al 15
marzo dell’anno successivo;
– dal
1° luglio, per le
revoche ricevute dal 16 marzo
al 15 giugno;– dal 1° ottobre per le disdette ricevute dal 16 giugno al 15 settembre;
– dal 1° gennaio dell’anno successivo, per le revoche ricevute dal 16 settembre al 15 dicembre.
Modello di disdetta delle
ritenute sindacali- Lavoratori privati
Dati lavoratore
Spett.le società/ditta……………………
Ufficio del Personale……………….
e.p.c. Organizz.
Sindacale………………
Oggetto: revoca dell’adesione all’Organizzazione Sindacale……………;
conseguente revoca delle ritenute per quota associativa.
Il/la
sottoscritta/o …………………………………………………… C.F. ……….. Nato/a a ………………. il ………….
residente in …………………………. , C.A.P. ……… , via ……………. n° ….. , tel. …………. ,
dipendente dell’Azienda ……………………… , Settore/Reparto/Unità/Gruppo ………………. , sede
di lavoro ………. , qualifica ……………………………
Revoca
ad ogni effetto di legge e di contratto la delega conferita a codesta ditta, ai
sensi dell’art. 26 S.L. e del Vigente CCNL……… per il versamento dei contributi
sindacali in favore dell’ Org. Sindacale ….. La revoca ha effetto immediato.
Diffido
espressamente questa azienda dal procedere ad ulteriori trattenute a tale
titolo, in favore della stessa organizzazione sindacale, posto che le ritenute,
ove effettuate, integrerebbero il reato di appropriazione indebita.
Luogo,
Data …………
Firma ……………….
-
articolo
estratto da "LLpT -la Legge per tutti" - 06/04/2016